venerdì 4 novembre 2016

MILANO ROBERTO POLILLO : "VISIONS OF VENICE", e SWING BOP & FREE Il JAZZ DEGLI ANNI’60

                              
Milano in corso 2 mostre, imperdibili, con immagini di Roberto Polillo .  Alla  Fondazione Stelline, fino al  13 Novembre 2016 , "Visions of Venice".  Si tratta del primo capitolo di “Impressions of the World”,  del decennale progetto di Roberto Polillo , realizzato con tecnica ICM - Intentional Camera Movement. Obiettivo : “catturare il Genius Loci “di città e paesi del mondo. Ne risultano delle “istantanee –immagini “ mosse , come acquarelli realizzati con pennellate di colore. Uniche. E bellissime “visioni” – di Venezia di Roberto Polillo “.Foto in apertura : Il Campanile della Basilica di San Marco e le Procuratie Nuove ,Piazza San Marco. Roberto Polillo e Venezia .Uno sguardo che va in profondità, entra in comunicazione con la città, la mette a nudo,  ne ricava fortissime suggestioni pittoriche. Venezia città sospesa, nel tempo. Come un viaggio nel passato. Immagina , e questo appare nelle sue fotografie, di rivivere lo stupore di chi arrivava, per la prima volta,  in questa città : , con canali al posto delle strade :Uno scorcio del Canal Grande di notte”, Fondamenta San Giacomo sul canale della Giudecca “ e barche invece che carrozze : “ L’isola di San Giorgio Maggiore e il bacino di San Marco dalla riva degli Schiavoni”.  I suoi vicoli magici e misteriosi. La sua architettura:” La Basilica del Santissimo Redentore sull’isola della Giudecca “,”Scorcio di case, isola di Burano.Cattura il passare delle stagioni, i diversi momenti della giornata, grazie a colori,  luci, ombre, le sue sfumature cromatiche. Ci appare così  una città luminosa, solare, ottimista. Altre volte cupa, misteriosa, gotica , avventurosa.  Oppure malinconica, desolata.  Intimista. Sentimenti . L’universo estetico e culturale di Polillo  trae ispirazione  dalla fotografia pittorialista, le opere orientaliste dei pittori viaggiatori dell'800 e i grandi movimenti artistici della pittura moderna e contemporanea. Ispirazione sì ma ne risulta una sua arte originale. In esposizione circa 75 immagini (dal piccolo al grandissimo formato, e citazioni dedicate a Venezia scelte dalle opere di alcuni degli scrittori più famosi che hanno parlato della città. Inoltre un video innovativo che mostra la sequenza di scatti preparatori di alcune immagini in esposizione. La mostra è curata da Alessandro Luigi Perna ed è introdotta da un testo di Denis Curti,  tratta dal libro omonimo “Visions of Venice”,( 2015 ) edito da Skira, presentata in anteprima, inizio 2016 ,  alla Casa dei Tre Oci di Venezia . In questi giorni Roberto Polillo è presente anche all’importante rassegna  JazzMI in corso a Milano.  Una mostra fotografica al Base Milano . “ Swing Bop & Free Il Jazz degli anni ‘60”, “ Roberto Polillo racconta il Jazz degli anni ’60 . Ricorda e Rende omaggio al padre Arrigo Polillo , il più importante e famoso storico e critico del jazz in Italia. Fu il padre a commissionare le immagini al figlio Roberto che, dal 1962 al 1974, le scattò durante i concerti, principalmente in Italia, Svizzera e Costa Azzurra.  In mostra circa  100 immagini tratte in parte dall’omonimo libro edito dalla Marco Polillo Editore. E’ una mostra importante perché ci fa conoscere “l’età dell’oro” della musica Jazz. Un periodo in cui erano sulla scena artisti come Louis Armstrong (Juan-les-Pins, 1967 ), ( ” Louis Armstrong : “ If you have to ask what jazz is, you’ll never knouw “ )e Duke Ellington che lo avevano  codificato, ma anche artisti come  Miles Davis, Charles Mingus e John Coltrane( Milano, 1962 ), che lo avevano rivoluzionato e stravolto. Tra le  immagini   Sarah Vaughan( Lecco, 1967), Ella Fitzgerald( Milano, 1968), Abbey Lincoln( Milano, 1964), Marion Williams( Juan-les-Pins, 1965), Thelonious Monk con la moglie Nellie( Milano, 1964).  Un periodo d’oro. Autore del testo introduttivo è Francesco Martinelli, Direttore del Centro Studi “Arrigo Polillo”, Sezione Ricerca della Fondazione Siena Jazz. Roberto Polillo, che iniziò allora  sedicenne la sua avventura fotografica, aveva il compito  di ritrarli: all’arrivo in  aereo,  seguirli prima, durante e dopo le performance. Sia come  personaggi pubblici che nel contesto della loro  dimensione privata. Rivelò subito il suo talento : fotoreporter e ritrattista.” Coglieva l’attimo “, potremmo dire. Immagini di un unico impatto estetico. Grazie a lui abbiamo una testimonianza della storia del jazz. Spiega Francesco Martinelli, il Direttore del Centro Studi “Arrigo Polillo”, Sezione Ricerca della Fondazione Siena Jazz e autore del testo introduttivo sia del libro che della mostra:  “Le fotografie di Roberto Polillo – infatti sottolinea - hanno colto quella che è stata giustamente definita l’ultima età dell’oro del jazz, un periodo di straordinaria fertilità in cui erano ancora attivi i musicisti che hanno definito le coordinate storiche di questa musica – Armstrong e Duke Ellington con le loro orchestre – e allo stesso tempo operavano Miles Davis, Charles Mingus, John Coltrane: coloro che dall’interno hanno operato quell’eversione stilistica che ha trasformato il jazz in un movimento policentrico e multistilistico impossibile da chiudere in una definizione, tanto distanti sembrano le sue ali. Per fornire una approssimata periodizzazione, il decennio chiave è quello simbolicamente delimitato dal 1959 – l’anno di Kind of Blue e dell’esplosione del free jazz con l’arrivo di Ornette Coleman a New York – e dal 1969, segnato tra le altre cose dalla svolta “elettrica” di Miles con la registrazione di Bitches’ Brew da parte di un gruppo che magistralmente integra il jazz modale post-coltraniano, il free e il funk”. Nel 2006 Roberto ha pubblicato il libro fotografico
“Swing, Bop & Free”Il Jazz degli anni ’60 “ , edito dalla Marco Polillo Editore, che raccoglie i ritratti di oltre 100 , bianco e nero, fra i musicisti di jazz più importanti degli anni ’60. Commenti con brani tratti dagli scritti di Arrigo Polillo, interviste ai musicisti , e scritti di altri autori.  Una perfetta rappresentazione degli artisti presenti. Le foto di Roberto Polillo degli anni ’60,  fanno parte della storia della fotografia di spettacolo, continuano a raccontare la storia del jazz,. Biografie . Roberto Polillo,  milanese, classe 1946 , è  conosciuto dal pubblico per i suoi ritratti fotografici di musicisti jazz realizzati negli anni '60. Il padre Arrigo Polillo, il più importante critico di musica jazz in Italia, lo manda a fotografare i grandi musicisti jazz, di passaggio in Italia,  per pubblicarne le immagini su Musica Jazz, la rivista di cui è direttore. Roberto  Polillo impara subito il mestiere di reporter tanto da scattare immagini che entrano nella storia della fotografia dello spettacolo. Oggi una sua mostra è in esposizione permanente alla Fondazione Siena Jazz.( Le sue immagini sono state esposte in numerose mostre personali, e utilizzate su riviste (in particolare sui mensili Musica Jazz e JazzIt ), libri, CD e magazine online). Agli inizi degli anni '70  smette e si dedica ad altro: imprenditoria e insegnamento universitario, nel campo dell'informatica. Poi , torna la passione grazie alla tecnologia digitale applicata alla fotografia. Inizia con la tecnica di ripresa ICM - Intentional Camera Movement. Usa infatti la macchina fotografica come fosse un pennello: tempi molto lunghi e movimenti di ripresa sempre diversi - verticali, orizzontali, circolari, obliqui, lenti o bruschi a seconda di come lo ispira il soggetto - fanno delle sue fotografie affascinanti rappresentazioni pittoriche della realtà. Arrigo Polillo  ( 1919 – 1984 ) .Giornalista e critico di jazz fra i più autorevoli del mondo. Direttore  per decenni della  rivista “Musica Jazz”. Autore della più famosa storia del jazz scritta nel nostro paese, organizzatore dei più importanti concerti jazz dell’epoca.  Ha contribuito alla promozione  del Jazz in Italia a partire dal primo dopoguerra fino alla sua scomparsa. Saggista e scrittore di vari libri. Ricordiamo : Stasera jazz ( pubblicato nel 1978 e ora ripubblicato): dalla sua conoscenza personale , vissuta, un libro  che può essere considerato un diario dei suoi incontri. Nel libro una serie di immagini  scattate in quegli anni dal figlio Roberto.  Polillo Editore. Ve lo  consiglio . Altri libri :  Il jazz moderno (1958), Conoscere il jazz (1967). Un’altra opera  per conoscere questa musica è Il jazz (1975), ristampato da Mondadori.  Ad Arrigo Polillo è dedicato il Centro Nazionale Studi sul Jazz, importante archivio di documenti, libri e dischi sul jazz gestito dalla Fondazione Siena Jazz.. Mostra :Roberto Polillo. Visions of Venice , Fotografie di: Roberto Polillo .Mostra e libro a cura di: Alessandro Luigi Perna .Testo introduttivo di: Denis Curti. Edito da Skira, in vendita nel book-shop della Fondazione Stelline e nelle librerie in Italia e all’estero, il volume “Roberto Polillo. Visions of Venice” presenta un più ampio numero di immagini rispetto a quelle esposte: circa 120 foto. In edizione bilingue inglese e italiano. c 240 pagine,  formato 28 x 24 cm , copertina a colori. Il prezzo di copertina è di € 39,00 in libreria e di € 35,00 in mostra. Fondazione Stelline , Corso Magenta, 61 -20123 Milano (Italia). Fino al 13 novembre 2016 Info per il pubblico: T. (+39) 0245462.411 . Mostra : “Swing, bop e free. Il Jazz degli anni ‘60”.Fotografie di Roberto Polillo. Un progetto: Teatro dell'Arte, Ponderosa Music & Art. In collaborazione con: Blue Note Milano. L'esposizione è organizzata in collaborazione con: BASE. Testo introduttivo di: Francesco Martinelli . “ Swing Bop & Free “ Mostra di Roberto Polillo fino al 16 novembre 2016   Base Milano, Via Bergognone 34, Tel. 02.48017050. www.jazzmi.it   Foto per gentile concessione ©Roberto Polillo . Si ringrazia Polillo Editore.  Siti di Roberto Polillo: http://www.rpolillo.it , http://rpolillo.photoshelter.com
 
 

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